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Buie, la sentinella dell'Istria

La città di Buie si trova nell'Istria settentrionale in Croazia. Snodo importante per l'area nord occidentale dell'Istria, fu ribattezzata dai Veneziani "la sentinella dell'Istria".

La storia di Buie

Buie sorge su un colle carsico nell'area geografica denominata Buiese che include villaggi, borghi e cittadine della zona nord occidentale dell'Istria compresa tra il fiume Dragogna a nord ed il fiume Quieto a sud.

La città di Buie nacque come piccolo castelliere in epoca romana sotto la X Regio Venetia et Histria. In epoca medievale passò sotto il dominio del Patriarcato d'Aquileia fino al 1358 anno in cui la Serenissima Repubblica di Venezia conquistò gran parte dell'Istria occidentale.

La dedizione di Buie a Venezia durò quattro secoli e, per certi versi, permane ancora oggi nell'animo della comunità italiana residente. Venezia fortificò il castelliere riconoscendogli un'importanza strategica rilevante poiché dalla sua altezza si riesce a monitorare tutta l'area circostante e, nelle giornate particolarmente limpide, si riesce anche a vedere dall'altra parte del mare la città di Grado.

Dopo la caduta della Serenissima nel 1797 fu inglobata nelle province Illiriche, per poi essere amministrata dagli Asburgo. L'amministrazione della città nel periodo Austro-Ungarico, al pari di altre città istriane circostanti, era italiana. 

Nel novecento con l'avvento della prima guerra mondiale, Buie assieme alla vicina Capodistria furono dei centri dove si sviluppò in parte il fenomeno dell'irredentismo italiano. Ciò spinse molti cittadini istriani e giuliani a disertare l'esercito asburgico e schierarsi quindi nelle file di quello italiano per l'annessione della cittadina e dell'Istria all'Italia. La redenzione avvenne formalmente nel 1920, a guerra finita, con il trattato di Rapallo che sancì l'annessione di Trieste, dell'Istria e della Venezia Giulia all'Italia.

Nel ventennio furono compiute diverse opere di ammodernamento della viabilità e della vivibilità: fu edificata sul tracciato della vecchia via consolare romana, la via Flavia, tutt'oggi esistente, una strada che collega Trieste a Pola passando per il Buiese, nonché cominciarono le opere di ammodernamento idroelettrico per tutta l'area istriana.

L'avvento della seconda guerra mondiale, la parentesi tedesca e l'arrivo dei Titini in Istria, provocarono un lento esodo che colpirà tutta la Venezia Giulia. In realtà dopo il 1947, anno del Trattato di Pace di Parigi, Buie non fu annessa subito alla Jugoslavia, ma fu inglobata nel Territorio Libero di Trieste - zona B ad amministrazione Jugoslava assieme ai comuni di Capodistria, Isola, Pirano, Umago, Grisignana, Verteneglio e Cittanova. Nel 1977 è l'anno definitivo che chiude l'annosa e spinosa questione del confine orientale Italiano: il litorale da Ancarano a Pirano e tutto il Buiese, comuni inglobati nella zona B del Territorio Libero di Trieste, vengono annessi de facto alla Jugoslavia. 

Dal 1991 Buie fa parte della Repubblica di Croazia ed al livello regionale è inglobata nella Regione Istriana.

Nonostante l'esodo, il Buiese resta l'unica area geografica istriana dove la percentuale di italofoni rimasti è alta. A Buie oggi il 40% circa della popolazione è etnicamente e linguisticamente parlando italiana. Nel comune sono presenti scuole materne, elementari e medie italiane, oltre a diverse sedi della Comunità degli Italiani, organo istituzionale per la minoranza italiana in Istria. La città di Buie, pur non essendo più amministrativamente e politicamente italiana, fa parte dell'Associazione Italiana "Città del Vino".

Cosa vedere a Buie

Buie Istria Centro Storico

Il centro storico di Buie, di chiara impronta medievale, rappresenta il fascino senza tempo di molti borghi dell'epoca. Una visita particolare merita sicuramente il Duomo di San Servolo, costruito attorno al XVI secolo dalla Serenissima sui resti di un antico tempio romano, internamente è adornato in stile barocco con sculture di stampo gotico. Un altro simbolo della città è la Torre Veneta, una fortificazione militare voluta dai veneziani per controllare la cittadina ed il territorio circostante.

Dopo aver passeggiato per le vie del centro è consigliata una visita nell'entroterra buiese alla scoperta di moltissime frazioni e borghi immersi nella campagna istriana tra cui uno in particolare: Momiano con il suo piccolo centro e le rovine del castello Rota.

Come raggiungere Buie

Buie si raggiunge comodamente da Trieste in meno di un'ora d'automobile. Per chi preferisce utilizzare la superstrada slovena con la vignetta a pagamento occorre lasciare il capoluogo giuliano in direzione Capodistria, quindi proseguire per Portorose / Pola fino al valico internazionale di Dragogna. Superato il confine sloveno - croato si può accedere all'autostrada 9 istriana ed uscire a Buie. Il percorso alternativo da Trieste prevede invece percorrere il litorale ovvero Muggia - Ancarano - Capodistria - Isola - Portorose - Plovania - Caldania - Buie.

In bicicletta si può raggiungere la cittadina seguendo il percorso ciclo pedonale della Parenzana.